
Il c.d. “tamponamento” si verifica quando un auto si scontra con la parte posteriore dell’auto che ha davanti.
Generalmente in caso di sinistro stradale, in assenza di prove certe, la colpa si presume sia al 50% tra i veicoli coinvolti.
Nel caso di tamponamento invece chi tampona si presume sempre colpevole a meno che non riesca a dimostrare che la responsabilità sia imputabile al veicolo che lo precede.
Ci sono tuttavia dei casi in cui il tamponato non può essere esente da colpe. Vediamo insieme in quali casi il tamponato ha torto.
Una recentissima Sentenza della Suprema Corte ha chiarito che un’improvvisa decelerazione del veicolo che precede non è affatto un evento imprevedibile nell’ambito della circolazione stradale, ben potendosi verificare che il conducente di un veicolo abbia necessità di ridurre la velocità, per una esigenza improvvisa, derivante da fattori che possono essere i più disparati e seri (anche per via della presenza di un autovelox visto solo all’ultimo momento). Dunque, chi tampona, non potrà giustificarsi sostenendo che il conducente davanti ha bloccato immediatamente la marcia, tanto più se lo ha fatto per non investire un pedone.
Tuttavia, nel caso di tamponamento dovuto ad una repentina e decisa frenata posta in essere dal veicolo che precede, non quale manovra di emergenza al fine di scongiurare un pericolo (una persona che attraversa la carreggiata improvvisamente), ma del tutto ingiustificatamente (si pensi a una persona che ha bevuto) il tamponato non può andare esente da colpe. Tale condotta infatti viene considerata idonea ad escludere la responsabilità del soggetto tamponante che ha anche diritto al risarcimento dei propri eventuali danni.
Altra causa di responsabilità del soggetto tamponato può essere dettata dalla condotta dello stesso che non abbia osservato la corsia corretta di marcia, sterzando improvvisamente verso una direzione non consentita.
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