
Facciamo un po’ di chiarezza su un argomento tanto discusso come quello dei diritti riconosciuti in Italia alle coppie gay. Prima di tutto bisogna chiarire che in Italia dal 1986 sino al 2016 si è cercato di disciplinare il rapporto tra coppie omosessuali cercando di introdurre una disciplina ad hoc che regolamentasse i diritti e doveri a loro riconoscibili.
Finalmente nel 2016 viene introdotta nel nostro ordinamento la Legge n. 76/2016, la c.d. Legge Cirinnà, che ha previsto, tra le altre cose, la regolamentazione delle “unioni civili“.

Cosa si intende per unione civile? La legge la definisce come ” formazione speciale specifica” tra persone maggiorenni dello stesso sesso.
Oggi alle unioni civili, grazie alla Legge Cirinnà, sono riconosciuti diritti ed obblighi specifici simili a quelli che derivano dal vincolo matrimoniale tra persone eterosessuali. In particolare è previsto a carico degli uniti civilmente l’obbligo di coabitazione nonchè l’obbligo di assistenza morale e materiale nei confronti del proprio partner. A differenza del matrimonio non è invece previsto l’obbligo di fedeltà.

Veniamo ora alla questione principe di questo articolo: le coppie omosessuali possono adottare un bambino? Sul punto è bene premettere che la Legge Cirinnà nulla prevede a riguardo così da ritenere che in Italia tale possibilità non sia prevista per le coppie omosessuali. Nonostante questo vuoto legislativo, però, si è avuta una sorta di riconoscimento indiretto da parte della giurisprudenza della possibilità di adottare attraverso la c.d. “Stepchild adoption“.
Vediamo insieme di cosa si tratta. La Stepchild adoption è una forma particolare di adozione prevista dal nostro legislatore in ipotesi in cui manchino i requisiti per l’adozione ma venga comunque consentito ad un minore di essere adottato dal partner del proprio genitore. Questo perché è stata riconosciuta l’importanza di consentire ad un minore di instaurare una relazione non solo affettiva ma anche di rilevanza giuridica con il partner del proprio genitore. Tale possibilità è stata riconosciuta nei confronti delle coppie sposate e delle coppie conviventi eterosessuali mentre per quanto riguarda le coppie omosessuali, sebbene tale possibilità non sia stata direttamente prevista dalla Legge Cirinnà, ha trovato riconoscimento nei tribunali italiani. Si è diffusa infatti la prassi dei tribunali di riconoscere in Italia sentenze straniere pronunciate in uno stato in cui l’adozione di coppie omosessuali è consentita. Si tratta di sentenze straniere in quanto in Italia questa forma di adozione non è stata ancora riconosciuta.
Altra questione è se le coppie omosessuali possono adottare un bambino all’estero e richiedere in Italia il riconoscimento di tale condizione? Sul punto il Tribunale per i minori di Firenze ha accolto la richiesta di riconoscimento dell’adozione di due bambini, tra loro fratelli, pronunciata da parte di una Corte britannica a favore di una coppia di uomini. Il caso riguardava una coppia di padri, entrambi italiani, residenti stabilmente in Inghilterra dove ha adottato, secondo le leggi locali, una coppia di fratellini. I due uomini avevano chiesto alle autorità italiane la trascrizione dell’adozione avvenuta nel Regno Unito per permettere così ai loro figli di ottenere la cittadinanza italiana. Si tratta della prima adozione legittimante da parte di una coppia gay riconosciuta in Italia.
Il Tribunale di Firenze ha autorizzato la trascrizione dell’adozione dopo aver verificato che il provvedimento delle autorità britanniche fosse conforme alla Convenzione dell’Aja, requisito necessario perché l’adozione venga riconosciuta anche in Italia. La Convenzione infatti “non pone limiti allo status dei genitori adottivi, ma richiede unicamente la verifica che i futuri genitori adottivi siano qualificati e idonei all’adozione”.
Sul punto si è espressa anche la Cassazione riconoscendo la trascrivibilità in Italia del certificato di nascita di un bimbo nato in Spagna da due mamme italiane. Si tratta di una pronuncia importante perché ancora una volta si è voluto rimarcare l’importanza del rispetto del preminente interesse del minore che, in materia di adozione, si configura nel diritto del minore a vivere in modo stabile in un ambiente domestico armonioso e ad essere educato e assistito nella crescita con equilibrio e rispetto dei suoi diritti fondamentali.
E voi che cosa ne pensate delle adozioni gay? Siete d’accordo nel consentire ad una coppia gay di adottare un bambino?
Ditemelo nei commenti…
A presto